I nuclei di cure primarie, conquista del servizio sanitario pubblico anche nel cosentino. I cittadini avrebbero la disponibilità del medico, nell’arco della giornata, evitando i disagi e le file del pronto soccorso per le piccole emergenze. Queste almeno le intenzioni del legislatore che non convince il sindacato. “In realtà si tratta di un’operazione molto limitata – spiega Piero Piersante Fp Cgil Cosenza- tutta interna alle logiche privatistiche che ancora prevalgono nei rapporti tra il servizio sanitario ed i medici di famiglia”.“In primo luogo il vantaggio riguarda – aggiunge - solo i pazienti di un ristretto numero di medici, che sono stati inseriti nel progetto nuclei di cure primarie, in base ad un accordo con una parte del sindacato. Inoltre la disponibilità dei medici è garantita solo nell’arco di 12 ore, e non delle 24, mentre non si garantisce il collegamento con la guardia medica, attiva nelle ore notturne, e quindi non si realizza una vera continuità assistenziale. Non è ancora chiaro, infine, come i medici di famiglia collaboreranno con gli specialisti convenzionati, per assicurare ai malati cronici e anziani le visite specialistiche e le analisi necessarie a prevenire le complicanze delle loro malattie ed il ricovero in ospedale.” “Il progetto – conclude Piersanti - è ben pagato, con fondi vincolati ad una lunga serie di obiettivi, solo virtualmente individuati dal piano sanitario nazionale”.
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