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Il rogo del casolare
è giallo su Fatima

foto gazzetta del sud

Fatima, la cinquantanovenne di origine tunisina, morta nel rogo del casolare a Cosenza, era ospite di una comunità a San Benedetto Ullano. Venerdì sera, gli operatori non vedendola rincasare le avevano telefonato, lei li aveva rassicurati. " Ho perso l'autobus- avrebbe detto- resto a dormire da alcuni parenti". La prassi in questi casi prevede la segnalazione alle forze dell'ordine del mancato rientro e l'operatore di turno in comunità, aveva compiuto il proprio dovere. Dal permesso di soggiorno, trovato dai poliziotti in borsa, vicino al corpo carbonizzato della donna, si è riusciti ad identificarla. Perchè Fatima che aveva dei figli in Italia e un altro malato in Tunisia, quella sera ha mentito? Perchè ha rinunciato alla sua stanza pulita ed ordinata nella casa famiglia per dormire in un posto freddo e sporco? Intanto sul caso interviene Fedele Bisceglie, ex frate cappuccino fondatore dell'Oasi francescana  che afferma di aver conosciuto le vittime ed averle ospitate più volte "Chi per vocazione ama i poveri- ha detto-va alla ricerca dei derelitti e di chi sta male. Noi li portavamo nell'Oasi, am oggi quelle porte sono chiuse"

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