Giovani, carine, con un lavoro da cameriere in un locale ben retribuito. Ma quell’esistenza così normale (se normale può essere considerato di questi tempi avere la fortuna di un impiego regolare a soli vent’anni), evidentemente, non bastava più a Carmen Lupinacci e a Maria Giuseppina Tizzone, entrambe di Rende. Le due amiche cercavano altro. Chiedevano brividi per poter vivere l’illusione di una vita che gira veloce, come nei film. E l’adrenalina è cominciata a fermentare dentro di loro spingendole verso un mare di guai. I carabinieri della Stazione di Cosenza Nord, guidati dal luogotenente Franco Parisi, le hanno arrestate di notte, nel corso d’un blitz dopo aver raccolto indizi sufficienti su di loro. Sospetti, voci su un presunto coinvolgimento in un’attività di spaccio. Carmen e Maria Giuseppina avevano evidentemente scoperto che la droga garantisce un enorme salto di qualità a livello economico. Dunque, ecco l’idea: prendere un po’ di quella roba e cacciarla tra gli amici del quartiere o all’università, tra gli studenti. Un market che è stato fiutato dai detective del capitano Pierluigi Satriano che da mesi sono sulle tracce dei narcos che inondano di sostanze stupefacenti Cosenza e il suo comprensorio. Il blitz è scattato di notte dopo una breve attività investigativa che ha spinto le “divise nere” dell’Arma verso quell’abitazione. I carabinieri hanno fatto irruzione nell’abitazione che le due giovani, avevano preso in fitto a Quattromiglia. E in quella casa hanno rinvenuto e sequestrato un chilo di marijuana. Parte dell’”erba” era custodita in una busta di plastica ben nascosta all’interno di un armadio della camera da letto. Un altro quantitativo, invece, era stato già suddiviso in dosi conservate nei cassetti dei comodini. Complessivamente 7mila dosi. Sotto sequestro è finito anche materiale per il confezionamento e la pesatura dello stupefacente con una somma di 70 euro, che gl’inquirenti pensano possano rappresentare il provento della ipotizzata attività di spaccio. Carmen e Maria Giuseppina sono state arrestate su ordine del pm Salvatore Di Maio e trasferite nel carcere di Castrovillari, in attesa dell’udienza per la convalida dell’arresto.
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