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Dipendente licenziato
giustizia dopo 8 anni

Ci sono voluti otto anni di cause e tre gradi di giudizio per ottenere un primo ed  importantissimo risultato, sul piano del danno erariale,  nella vicenda che ha coinvolto Romeo Naccarato, dipendente dell'AMACO di Cosenza, licenziato per presunti illeciti commessi nello svolgimento della propria attività lavorativa di svuotamento dei parcometri della città dei bruzi. La Cassazione a Sezioni Unite, infatti, in accoglimento delle tesi difensive, ha annullato il pronunciamento della Corte dei Conti della Calabria, poi confermato dalla Corte dei Conti Centrale di Roma, con cui Romeo era stato condannato al pagamento di oltre 90.000 euro ed ha definitivamente dichiarato il difetto di giurisdizione del Giudice contabile su fatti attinenti presunte responsabilità per danni causati da amministratori o dipendenti a società partecipate dalla Pubblica Amministrazione. “Questo è il primo passo verso l'accertamento della verità – ha affermato l'avvocato Carmelo Salerno, legale di Naccarato - che riconosce la totale estraneità dai fatti contestati al mio assistito dall'AMACO che non ha garantito al proprio dipendente l'effettiva possibilità di difendersi e di provare la propria innocenza nella fase di indagine ispettiva svolta all'interno dell'Azienda che si è conclusa con un sommario e superficiale accertamento di responsabilità a carico dell’interessato. Un oneroso, inutile dispendio di soldi per le due parti in causa che si sarebbe potuto evitare se i vertici della municipalizzata avessero effettuato accertamenti più attenti, oggettivi ed imparziali o se avessero avuto la pazienza di attendere gli accertamenti in sede giudiziaria prima di adottare determinazioni e provvedimenti fortemente lesivi per la dignità ed il patrimonio del Naccarato”. 

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