Tutti i reperti archeologici recuperati nel corso di alcune importanti operazioni condotte dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, Artistico e Ambientale della Calabria, con sede a Cosenza e guidati dal magg. Raffaele Giovinazzo, sono stati consegnati alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria. Circa 700 tra 260 manufatti fittili, anfore, sculture, pissidi, monete, monili e altri oggetti in terracotta, sequestrati durante le operazioni Krimisa, Eracle e San Sozonte, e poi confiscati tornano dunque nel patrimonio della regionale Calabria. La consegna stamani. “La cosa più importante - ha detto il Maggiore Raffaele Giovinazzo, comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Calabria - è che adesso, grazie alla convenzione con la Soprintendenza, molti di questi oggetti saranno messi a disposizione degli studenti universitari per i loro studi, parte infatti sarà destinata alle università calabresi”.