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I boss calabresi alla
conquista della Padania

Sarà processato con il rito abbreviato Giuseppe D’agostino, inteso come “zio Pino”, residente a Rende e imputato di associazione mafiosa e voto di scambio in relazione alla somma pagata dall’ex assessore regionale della Lombardia, Domenico Zambetti (nella foto) per ottenere il sostegno economico dalle cosche della ’ndrangheta in occasione delle elezioni del 2010. D’Agostino è difeso dall’avv. Luca Acciardi. Nella vicenda è coinvolto anche un altro cosentino, Eugenio Costantino, che fece da mediatore tra l’uomo politico del PdL e le cosche per siglare l’accordo. Costantino, però, ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario. L’inchiesta della procura di Milano ha già portato alla condanna dell’ex consigliere regionale calabrese, Franco Morelli, e dei giudici di Reggio Calabria, Vincenzo Giglio e Giancarlo Giusti, accusati di aver mantenuto rapporti con la presunta cosca dei Valle-Lampada.

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