La Procura di Cosenza nel pomeriggio ha disposto il sequestro del centro trasfusionale di San Giovanni in Fiore. E' dal presidio sanitario della città della Sila che la sacca di sangue contaminata, è arrivata all'Annunziata. Nel plasma riscontrato il batterio che ha provocato la morte di un settantacinquenne di Rende. Intanto la famiglia dell'uomo deceduto il 4 luglio scorso tramite i legali Massimiliano Coppa, Chiara Penna, Paolo Coppa e Luigi Forciniti ha fatto sapere di voler andare fino in fondo, nominando un pool di medici legali ed immunoematologi, docenti universitari di una importante università italiana , al fine di stabilire cosa è realmente accaduto. Dalla stampa, i figli e la moglie dell'uomo, hanno appreso che "il batterio presente nella sacca incriminata è stato riscontrato nel sapone utilizzato dagli addetti del centro di San Giovanni In Fiore". Restano le domande dei congiunti: come mai fino ad oggi nessuna comunicazione ufficiale è giunta alla famiglia, nè pare all'autorità giudiziaria? Come mai , questo importante particolare è venuto fuori solo oggi? La denuncia, il carteggio presentato in tribunale lo scorso 26 luglio sarebbe privo- evidenziano i familiari- di questa preziosa informazione.
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