E' in fase di sperimentazione il vaccino terapeutico contro l'Aids, scoperta tutta italiana del prof. Arnaldo Caruso che domani pomeriggio nel corso di un incontro a Rogliano, nel cosentino, farà il punto sullo stato della ricerca. Caruso, calabrese, direttore dell'Unità operativa di Microbiologia e Virologia degli Spedali Civili di Brescia, è stretto collaboratore di Robert Gallo, il virologo americano che isolò nel 1983 il virus dell'Aids insieme a Montagnier. Il vaccino si chiama AT 20 ed ha l'ambizione di bloccare l'evoluzione della malattia. La fase I della sperimentazione, portata avanti nei centri di malattie infettive di Perugia, Torino, Milano e Brescia (coinvolti 36 pazienti sieropositivi) ha fornito "risultati incoraggianti". I volontari ammalati avrebbero risposto positivamente generando anticorpi. La scommessa è nella proteina P17 capace - secondo il microbiologo- di sconvolgere il sistema immunitario. Insieme al prof. Caruso dialogheranno don Giacomo Panizza, fondatore della comunità Progetto Sud di Lamezia Terme. Il sacerdote bresciano che ha deciso di emigrare a rovescio e che si è occupato dei malati di Aids nei primi anni ottanta, lottando contro i pregiudizi. "Se nell'ospedale civile di Lamezia Terme esiste un reparto di malattie infettive in cui ci si prende cura dei malati di Aids- ricorda nel libro intervista firmato insiene a Goffredo Fofi- è perchè lo hanno conquistato con le loro battaglie". Nella villa comunale di Rogliano alle 18 sarà presente il consigliere regionale e componente della commissione sanità, Gianluca Gallo. L'iniziativa promossa dall'amministrazione comunale. Ad aprire i lavori, il sindaco della città del Savuto Giuseppe Gallo.