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Tesoro sparito da
14 depositi bancari

Parlerà. Ha voglia di vuotare il sacco, di svelare in che modo avrebbe fatto sparire i quattrini che i clienti avevano in deposito nella filiale di Cosenza di Banca Sviluppo. Giacomo Caruso, 47 anni, fino a qualche settimana fa, era il direttore dell’agenzia di credito, un istituto che avrebbe gestito in modo “familiare” gettando le basi per la creazione di una banca “parallela”. Una banca nella banca con finte assunzioni di amici sistemati in ruoli chiave e congiunti destinatari di cospicue somme prelevate da conti di facoltosi clienti. Uno di questi, un noto imprenditore del posto, ha già presentato una denuncia in Procura dopo aver scoperto un gigantesco “buco” nel suo deposito. Settecentosettamila euro spariti, prelevati senza autorizzazione dal direttore e dispersi in una miriade di rapporti, alcuni dei quali, intestati a congiunti. Adesso, però, Caruso, attraverso il suo legale, l’avvocato Pasquale Vaccaro, ha chiesto al procuratore aggiunto, Domenico Airoma, di essere interrogato. Forse, parlerà di quella banca nella banca che, secondo l’accusa, aveva creato. Un ipotetico modello truffaldino che è stato scoperto dai vertici della banca durante una ispezione interna. Ora che Caruso è rimasto senza lavoro ed è indagato ha deciso di parlare.

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