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Riscossore infedele
indagato a Cosenza

Avrebbe usato il suo ruolo ovvero di funzionario di Equitalia di Cosenza per garantirsi entrate extra. Come? Chiedendo, ad esempio ad un commerciante  1.500 euro per alleggerire e neutralizzare alcune cartelle esattoriali recandosi più volte presso la sede dell’attività e l’abitazione dello stesso per esercitare pressioni, ma senza ottenere nulla. Il malcapitato, infatti, senza cedere alle insistenti pressioni del funzionario, ha denunciato l’accaduto ad Equitalia, la quale raccolte le lamentele del contribuente, a sua volta, ha segnalato l’ufficiale riscossore infedele alla magistratura. Sono scattate le indagini degli uomini del nucleo tributario delle fiamme gialle di Cosenza che hanno  raccolto numerose testimonianze sul fatto che l’uomo, P.B.S. originario di San Benedetto Ullano,  promettesse, dopo un esame della posizione debitoria dei singoli contribuenti, un “alleggerimento del debito”, evidenziando la possibilità di ottenere una rateizzazione dello stesso ovvero la sua estinzione. E’, inoltre,  emerso che lo stesso dipendente infedele ha avuto accesso al sistema informatico dell’allora Equitalia ETR effettuando circa 2500 interrogazioni e stampe di estratti di ruolo afferenti a 174 contribuenti, svolgendo un’attività non rientrante tra le mansioni a lui assegnate e facendo riferimento, tra l’altro, a soggetti domiciliati in area geografica non rientrante nella competenza e nella tipologia di attività a lui affidata. Stamani all’uomo è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini emesso dalla procura di Cosenza per concussione, accesso abusivo al sistema informatico, violazione del segreto d’ufficio, il tutto con l’aggravante di essere stati posti in essere da un pubblico ufficiale con abuso di potere e violazione dei doveri inerenti al proprio servizio.

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