Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Le mani sull’industria
del turismo romagnolo

 Le mani sull’Emilia Romagna la ’ndrangheta le aveva già messe da tempo, senza farsi notare troppo, puntando dove aveva sempre puntato, per gonfiare il suo fatturato. In questi anni i boss calabresi hanno allungato i loro tentacoli sul tessuto economico e produttivo del territorio, andando dietro ai soldi che fatturano le industrie del turismo e dell’agricoltura. E come falchi sono calati sulle loro prede imponendo il pizzo, espropriando alberghi lussuosi, controllando le bische e le sale-giochi, inondando le piazze di eroina e cocaina. In questa storica area, stretta fra i clan di ’ndrangheta e di camorra, mescolanza di affari sporchi che non sono mai stati solo calabresi e nemmeno esclusivamente campani, le “coppole” sono diventate padrone trasformando questo scrigno naturale in una enclave del malaffare. È l’associazione “Riferimenti” ad accendere i riflettori sulla mafia che rischia d’inquinare il sistema produttivo dell’Emilia Romagna. La presidente dell’associazione, Adriana Musella, figlia d’un imprenditore ucciso perchè si era ribellato al racket, ha lanciato l’allerta su Rimini, città che sarebbe al centro degli appetiti dei casalesi e dei calabresi.  

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia