“Un'assoluta carenza e superficialità nei controlli che avrebbero dovuto essere svolti dal Comune di Cosenza circa la puntuale esecuzione dei servizi affidati alle cooperative”. È questo il contesto in cui si sono sviluppate le presunte anomalie riscontrate dalla procura di Cosenza e dal sostituto procuratore, Antonio Tridico, titolare delle indagini, nella gestione delle cooperative di tipo a Palazzo dei Bruzi. Il Gup accogliendo le istanze del pm ha rinviato a giudizio quattro indagati: Ivan Trinni, Domenico Plateroti, Mario Massaro, funzionario del Comune di Cosenza e Luigi Sicoli addetto all'Ufficio manutenzione. Stralciata la posizione di Maurizio De Rango. Il processo fissato per il 16 ottobre del 2014. Ai quattro vengono contestati a vario titolo i reati di falso, corruzione e tentata estorsione. L’inchiesta è partita lo scorso autunno quando sono stati acquisiti documenti sul rapporto economico-lavorativo tra le cooperative di tipo B e il comune. Riscontrate posizioni anomale, violanzioni e a fronte del costo dei 5 milioni di euro di costo i servizi sono sempre stati inadeguati se non carenti. Una inchiesta che ha spinto il comune ad adottare d’accordo con la prefettura criteri più rigidi a cominciare dai certificati antimafia nell’aggiudicazione delle gare e che ha sollevato proteste e malumori.
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