Sbattuti in prima pagina con una accusa infamante: aver abusato di un disabile per mesi e ripetutamente. In primo grado vengono condannati, pene pesanti, fino a sette anni, poi l’assoluzione in appello e ora il sigillo della cassazione: gli ‘orchi non sono orchi’. I nove imputati nel processo scaturito dall’inchiesta della procura di Cosenza sulle presunte violenze sessuali su un giovane disabile escono finalmente da quello che hanno più volte definito un incubo. Non ci fu violenza. Se giustizia è fatta resta il dramma di quel giovane che aveva raccontato nei minimi particolari di quei giochi sessuali indicando anche i luoghi in città e nell'hinterland. Pura fantasia?
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