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Medici in rivolta
lettera ai cittadini

Lettera aperta dei medici dell'Annunziata ai cosentini. La missiva firmata da tutte le sigle sindacali, conferma lo stato di agitazione  nelle corsie dell'ospedale e annuncia lo sciopero  di tutto il personale medico e del comparto per fine gennaio."Tale iniziativa scaturisce- si lergge nel documento-  dopo una serie di estenuanti e infruttuose trattative sindacali con l’Amministrazione, a seguito dei recenti provvedimenti Aziendali che prevedono accorpamenti di alcune Unità Operative Complesse per incrementare di poche unità il personale medico del Pronto Soccorso.""Riteniamo inaccettabile - si aggiunge-  che in un Ospedale HUB (cioè un ospedale di riferimento regionale), qual è quello di Cosenza, le carenze di organico del Pronto Soccorso vengano sanate, in maniera estemporanea e con ordini di servizio a medici di altri reparti, anche perché queste soluzioni tampone, non potranno mai garantire quel percorso formativo necessario per i medici che dovranno gestire le emergenze di un Pronto Soccorso d’avanguardia qual è quello dell’Annunziata.""Abbiamo già richiesto, in più occasioni, al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di farsi autorizzare- precisano i sindacati-   l’assunzione di nuove figure mediche, magari tramite avvisi pubblici, ma per tutta risposta lo stesso, ha affermato pubblicamente che il vice commissario Pezzi lo avrebbe messo alla strette, non consentendogli l’autorizzazione all’assunzione di “ulteriore” personale, pena la sua rimozione da Direttore Generale.A questo punto, da queste colonne, chiediamo al vice commissario Pezzi di fornire pubblicamente la sua versione dei fatti in un incontro che chiediamo fin da ora si tenga qui a Cosenza con tutta la struttura commissariale. Come operatori e cittadini abbiamo necessità di capire perché questo nostro ospedale, negli ultimi anni è stato progressivamente depotenziato." "Di tutto ciò intendiamo chiedere conto- si sottolinea-  anche al Sindaco della Città di Cosenza, quale presidente della Conferenza dei sindaci, a cui rivolgiamo l’invito a indire, in tempi brevi, un Consiglio Comunale aperto in quanto le criticità organizzative e strutturali dell’ospedale si aggravano di giorno in giorno e coinvolgono tutti i reparti. La carenza di medici e infermieri non è infatti, limitata solo al Pronto Soccorso ma è presente in tutte le divisioni. E tale situazione peggiorerà ulteriormente con i numerosi pensionamenti che si avranno nel corso dell’anno.""Riteniamo - affermano inoltre- che ci sia bisogno di ridisegnare l’assetto delle Unità Operative in base ai bisogni di salute e che sia necessaria una programmazione della Sanità al passo con i tempi nonché sulla scorta dei dati epidemiologici relativi alle malattie che gravano maggiormente sulla nostra popolazione.A questo proposito possiamo garantire il nostro impegno per la richiesta al Commissario ad acta, di una rivisitazione dell’atto aziendale." "Informiamo - concludono-  che già dalla prossima settimana, secondo il cronoprogramma che ci siamo dati, scatterà un’occupazione no stop dell’ospedale, con un punto d’incontro, davanti all’ospedale e che nei fine settimana proseguirà nelle strade principali della Città, per incontrare e coinvolgere più persone possibili, per una manifestazione di massa, a favore della riqualificazione e del rilancio dell’ospedale. Ci scusiamo, fin da ora, per i disagi che potrebbero derivare da un’eventuale, ma necessaria, sospensione dell’attività ambulatoriale per l’esterno. Se è vero che ogni città ha l’ospedale che si merita, è necessario fare corpo comune per difendere una struttura, come quella dell’Annunziata, che ha tradizioni e capacità professionali che non possono essere svilite ulteriormente, in nome e per conto di aridi concetti di economia, che fin qui si sono rivelati fallimentari. Vi invitiamo pertanto a partecipare compatti alle nostre iniziative e a sostenerci in tutte le forme di lotta che si dovessero rendere necessarie, per la difesa di un bene comune, qual è il nostro ospedale, in un’ epoca come quella in cui viviamo in cui tali valori sembrano ormai scomparsi."

 

 

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