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No degli inglesi
a criterio qualità
insorge Pirillo

mario pirillo

E’ possibile che un litro di latte sia giudicato più pericoloso per la salute di una bevanda gassata? E’ possibile che il consumatore europeo venga cosi palesemente ingannato e l’Unione Europea non dica nulla? E’ possibile che, dopo aver speso milioni di euro per promuovere i marchi Bio, IGT, DOP, DOC, l’Unione Europea accetti che la grande distribuzione britannica metta un “semaforo rosso” sui prodotti di qualità? Possiamo accettare in silenzio un “diktat” che rischia di mettere in ginocchio migliaia di piccoli produttori e l’intera filiera alimentare europea? Interrogativi che l’europarlamentare cosentino, Mario Pirillo, chiede vengano affrontati nel prossimo consiglio convocato per il 20 e 21 febbraio. “In quella occasione, il Governo Italiano illustrerà, per l’ennesima volta, ai colleghi europei – afferma Pirillo -  le argomentazioni su cui si fonda la netta contrarietà manifestata da tutto il mondo dell’agroalimentare europeo, a tutti i livelli, dalla grande industria al piccolo produttore, rispetto ad un provvedimento ingannevole e discriminatorio.  Esiste un regolamento che, dopo un lungo ed intenso negoziato, ha permesso di ottenere un quadro normativo comune a tutti i Paesi Membri.  Quel regolamento non può diventare carta straccia per rispondere agli interessi della grande distribuzione britannica”.

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