Due anni d’amore, dal 2004 al 2006, un amore clandestino. Sia lui, docente in un istituto superiore del tirreno cosentino, ma residente a Dipignano, sia lei, sono sposati. Quasi sette anni di inferno, dal 2007, quando lei decide di chiudere la relazione, a pochi giorni fa. Sette anni di minacce, angherie, violenze fisiche, verbali, mortificazioni, soprusi, interferenze ed intrusioni in un crescente ossessivo nella sua vita privata tanto da spingere la donna a presentare denuncia una lo scorso anno, l’altra a fine gennaio e nonostante ciò qualche giorno fa ha subito l’ennesima aggressione con gravi contusioni. Oggi la fine dell’incubo si spera. Lo stalker, F.L., 55 anni è stato arrestato e posto ai domiciliari. Il procuratore di Cosenza, Dario Granieri e il sostituto Salvatore di Maio che hanno coordinato le indagini, avevano chiesto al GIP la custodia cautelare in carcere ritenendo concreto il pericolo di reiterazione del reato. L’indagato, evidenzia la procura, è un soggetto imprevedibile, che non riesce a controllare gli impeti d’ira e che mette a repentaglio l’incolumità della donna e della sua famiglia, Come ricostruito dagli agenti della questura di Cosenza a cui la donna si è rivolta, e confermato dai referti medici, dalle testimonianze tra cui quelle del marito, diventato anche lui vittima di questa situazione, dopo la chiusura della relazione il 55enne ha iniziato a perseguitate, pedinare la donna, ad aggredirla in pieno giorno prendendola a calci e pugni, a violentarla mentre era al mare, a bloccarle l’auto e costringerla a seguirlo, a sottoporla ad angherie sessuali, a minacciarla di morte, ossessionandola con continue telefonate e messaggi. Nonostante la donna avesse limitato le sue uscite, e assunto le precauzioni del caso, lo stalker riusciva comunque a beccarla e a molestarla. Una situazione che ha avuto sulla vittima ripercussioni psicologiche gravissime con continui e forti attacchi di ansia. L’ennesima, drammatica storia di stalking generata da un amore malato.