Ergastolo in primo grado, assoluzione in secondo grado. La corte d’appello di Catanzaro ha infatti ribaltato la sentenza della corte d’assise e ha assolto Domenico Cicero, imputato con Ettore Lanzino a cui la pena massima è stata invece confermata, nel processo per gli omicidi di Marcello Calvano, boss emergente del tirreno, e Vittorio Marchio, esponente di primo piano della criminalità nella città dei bruzi. Delitti consumati in quella che è stata definita la riorganizzazione della mala cosentina. Accolta cosi la tesi dei difensori, Francesco Chiaia e Linda Boscaglia che avevano evidenziato le contraddizioni e l’inattendibilità dei pentiti. Il processo è scaturito dall’inchiesta della DDA di Catanzaro Terminator 2 che nel settembre del 2008 aveva portato ad una raffica di arresti di presunti boss e affiliati alla cosiddetta cosca Lanzino-Cicero. Cosca che avrebbe assunto la leadership dopo la disarticolazione delle consorterie storiche decimate dal processo Garden e dai numerosi pentimenti. Vittorio Marchio venne ucciso in un agguato sotto casa a Serra Spiga, quartiere popolare di Cosenza il 26 novembre del 99. Marcello Calvano, invece, era stato freddato l’estate precedente a San Lucido.