La morsa dell’inchiesta sulle elezioni alla Camera di Commercio s’è stretta attorno a una scomoda verità che coinvolge quasi tutti i sodalizi iscritti. Secondo la Procura guidata da Dario Granieri, quindici associazioni avrebbero fornito dati “gonfiati” generando così un risultato assai lontano da quello vero. Le indagini sono state chiuse nei confronti di: Eugenio Blasi, 79 anni, di Rende; Natale Gallo, 51, di Corigliano; Santo Seminario, 63, di Crosia; Mauro Zumpano, 63, di Spezzano della Sila; Pietro Tarasi, 52, di San Giovanni in Fiore; Klaus Algieri, 51, di Corigliano; Fulvia Michela Caligiuri, 41, di Rende; Antonio Zasa, 76, di Cosenza; Roberto Matragrano, 71, di Rende; Domenico Bilotta, 57, di Castrolibero; Renato Pastore, 70, di Rende; Giovanni Gigli Coboli, 69, di Milano; Giovanni Risso, 77, di Imperia; Luigi Guarnieri, 70, di Mendicino; Giuseppe Adduci, 34, di Cerchiara di Calabria. Sono tutti indagati per falso in atto pubblico, un falso che sarebbe affiorato proprio dalle dichiarazioni prodotte dalle loro associazioni sull’effettivo grado di rappresentatività di ciascun sodalizio in seno al Consiglio camerale. In tutto le aziende irregolarmente presenti alle elezioni sarebbero state 6.024.
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