E' ricoverata nel reparto di rianimazione al Santobono di Napoli, Cloe, la piccola di quattro mesi e mezzo, che da venerdì scorso lotta tra la vita e la morte. Il suo è un nuovo presunto caso di malasanità. E' stato il papà, Dino a denunciare alle forze dell'ordine quanto sarebbe accaduto all'Annunziata di Cosenza. Oggi nel giorno di Pasquetta, il genitore è in viaggio verso la città partenopea dove la bimba è giunta sabato sabato scorso. Per il trasferimento della bambina si è mobilitato il prefetto della città dei bruzi, Gianfranco Tomao "mi ha fatto gli auguri nel giorno di Pasqua" racconta il padre in lacrime, pronto anche un aereo militare, poi le cattive condizioni del tempo non ne hanno consentito il decollo e si è deciso per il viaggio in ambulanza. A Napoli Cloe è stata sottoposta ad intervento chirurgico " Ho visto i medici piangere" dice il padre. La bambina è in fin di vita, ma non si arrende. Una famiglia come tante solo dieci giorni fa. E' venerdì l'11 aprile, quando Cloe, comincia a stare male, a vomitare. I genitori consultano il pediatra che li indirizza al pronto soccorso. Vivono a Rende i coniugi Grano, e, l'indomani raggiungono l'ospedale di Cosenza. Nell'esposto presentato anche in procura si apprende che i camici bianchi rassicurano Dino ed Edhita , la mamma e il papà che la riportano a casa, dove però la piccola peggiora. I genitori preoccupati tornano in corsia lo stesso giorno, poi il lunedì successivo , infine mercoledì. Quattro volte in pochi giorni. Sopraggiunge la febbre e le condizioni della bambina precipitano, il suo cuore si ferma per qualche minuto, c' è bisogno di rianimarla. "Sono giorni che non dormo" -dice il papà "voglio giustizia". I sanitari non nutrono molte speranze " mi hanno detto di affidarmi a Dio"- ripete il padre con la voce incrinata. La madre ha gli occhi lucidi e non trova le parole. " La nostra prima figlia- conclude Dino- la nostra ragione di vita"
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