L' ospedale di Cosenza è al collasso. Da domani potrebbero essere bloccati i servizi essenziali, le prestazioni ambulatoriali, le sale operatorie. L’allarme lanciato da mesi, le iniziative dei sindacati dei medici, i vertici non sono serviti a nulla, d’altronde lo sanno bene i cittadini che quotidianamente si recano in ospedale. Medici stremati da doppi e tripli turni per il blocco delle assunzioni, si viaggia oltre le cento unità, mancano presidi fondamentali. Alcuni familiari di pazienti sono stati pregati di portare persino i termometri oltre che i farmaci. Nell’ennesima assemblea dei medici è emersa l’amarezza per l’indifferenza delle istituzioni, per questo tirare a campare che oggi ha toccato il punto di rottura. Non abbiamo avuto alcuna risposta alle sollecitazioni, alle denunce, alle richieste d’aiuto. Il ministro Lorenzin ha fatto le lodi di una sanità che in Calabria non esiste, men che meno a Cosenza. I medici sono pronti a ulteriori forme di lotte ma c’è bisogno che anche i cittadini, prime vittime della sanità che non funziona, facciano la loro parte. C’è bisogno che stiano al nostro fianco, dicono i medici, che scendano in campo per farsi sentire, perché forse solo il caos può richiamare l’attenzione della politica. Noi chiediamo scusa per i disservizi, ma non possiamo fare altro. Non ci sono le condizioni minime per lavorare. Qui è a repentaglio il diritto alla salute.
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