Anche a Cosenza la vicenda del prefetto di Perugia, Antonio Reppucci, rimosso dal Ministro Alfano dopo le gravissime dichiarazione sulla responsabilità delle famiglie, in particolare delle mamme nel dramma della droga, ha suscitato meraviglia, stupore, sconcerto. Reppucci, infatti è stato prefetto di Cosenza fino al 2010, prima di essere trasferito a Catanzaro e poi lo scorso anno a Perugia. Qui in tanti lo ricordano come una persona determinata, dalla battuta pronta, ma attento al profilo istituzionale. Sentire le parole pronunciate nella conferenza stampa e che gli sono costate la sospensione dall’incarico, ha lasciato allibiti. Dare la colpa alla mamma se il figlio si droga “Se la mamma non si accorge che suo figlio si droga è una mamma fallita e si deve solo suicidare” o che i genitori dovrebbero tagliare la testa ai figli che si drogano, ha indignato e offeso quei genitori, quelle famiglie che vivono la tragedia della tossicodipendenza e che in molti casi sono le vere vittime. E nonostante lo stesso Reppucci ha detto cercando di giustificarsi che erano frasi provocatorie per scuotere le famiglie, beh anche a Cosenza, città in cui molte famiglie vivono questo dramma, in cui alcuni anni fa un padre esasperato ha ucciso il figlio tossicodiipendente dopo anni di angherie, violenze, inutili tentativi di farlo disintossicare, non sono piaciute e hanno gettato ombre sull’ex prefetto sin qui ricordato con simpatia.
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