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Usura ed estorsione
sgominata banda donne

Le donne che riscuotono denaro, patteggiano gli interessi usurai e minacciano le vittime. Una banda composta  da quattro donne  è stata sgominata dai carabinieri del reparto operativo di Cosenza che stamani ha arrestato tre persona (una ai domicialiari) e notificato  obblighi di presentazione alla pg ad altre due. Le accuse sono di usura ed estorsione aggravata. L'inchiesta avviata alla fine del 2013 e coordinata  dalla Procura della Repubblica di Cosenza, ha messo in luce episodi di minacce, anche con l'uso di armi, rese ancora più pregnanti dal fatto che due delle donne arrestate sono  molto vicine a esponenti di vertice della cosca Lanzino -Ruà di Cosenza.Le indagini sono partite dalla denuncia della vittima.  Nell'operazione denominata "Profondo rosa" sono finite in manette : Fausta Malgaritta, 51 anni , Maria Pia  Montalto (62) e la figlia di quest'ultima, Emanuela Pirola (27 anni) alla quale sono stati concessi i domiciliari. Obbligo di firma, invece , per i due coniugi di 39 e 38 anni, legati da vincoli di parentela alle donne arrestate. Per la vittima l'incubo  è iniziato nel 2009. L'imprenditore  ha ottenuto un prestito  di 35mila euro, per il quale secondo l'accusa , sarebbe stato costretto a pagare , fino al 2013, anno in cui ha deciso di rivolgersi ai carabinieri, interessi mensili  del 10%. L'esborso totale è stato di 154mila euro, a fronte di un prestito iniziale di 35mila. "Denunciare conviene sempre- ha detto il comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Cosenza Vincenzo Franzesenel corso della conferenza stampa a Cosenza. " Era stato preso di mira un imprenditore edile che trovandosi in difficoltà economiche, era stato "aiutato dal gruppo" - ha affermato il comandante provinciale dei carabinieri Giuseppe Brancati.

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