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I consigli di
Confartiginato

Il via ufficiale è per il 5 gennaio, ma perché aspettare il giro di boa dei saldi invernali per gli acquisti più importanti? Sconti, promozioni e sottocosto imperversano già da settimane un po' dappertutto e non solo in Calabria.   Ma i saldi in tempi di crisi sono già scattati. O meglio, si tratta di pre-saldi mascherati da 'vendite promozionali' come indicano i cartelli spuntati come funghi dappertutto, anche se  si vedono sulle vetrine dei negozi di abbigliamento, calzature, accessori  cartelli con indicati sconti del 20-30%. Una marea di sconti vi aspetta certamente in tutti gli outlet, boutiques, negozi o centri commerciali in tutta la Regione, per consentire a tutti di poter acquistare il vestito tanto desiderato ma anche tanto oneroso per un periodo di crisi come questo.Le vendite di fine stagione riguardano i prodotti, di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo. In questo periodo di crisi forse bisogna creare una maggiore sinergia tra imprenditori  e consumatori, i primi devono operare nel massimo della correttezza, i secondi devono cercare  di spendere nel limite del possibile senza strafare. Confartigianato Calabria, tramite le strutture provinciali, ha invitato i propri associati e non solo ad essere correttissimi  nelle proposte per non alimentare un clima di sfiducia che molti, volutamente,    alimentano forse a dismisura creando di fatto un luogo comune: tutti gli operatori commerciali sono disonesti e vogliono fregarci ma sappiamo benissimo  che nella  quasi totalità  dei casi non è cosi!Confartigianato ricorda alcuni principi basilari su cui si basa la vendita a saldo: A) Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del prodotto  entro due mesi. B)  Prova dei capi: non c'è obbligo. È  rimesso alla discrezionalità del negoziante, ma comunque se ciò non è possibile ed è negato, diffidare non è peccato. C) Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione D) consigliamo in primis di preferire i negozi tradizionali dove ognuno si reca giornalmente per i propri acquisti. Conservare sempre lo scontrino fiscale per eventuali cambi di merce difettosa.

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