Allarme neonatologia
pochi i posti a
rischio assistenza
Ad alto rischio la sicurezza e la garanzia delle attività di assistenza ai neonati calabresi. Un vero e proprio allarme quello lanciato dai responsabili delle unità di neonatologia della Calabria, Gianfranco Scarpelli di Cosenza, Pasquale Novellino di Catanzaro e Antonino Rossi di Reggio Calabria. Una situazione emergenziale per la forte carenza di personale medico e infermieristico e per le conseguenze del nuovo assetto dell’assistenza neonatologica in Calabria che ha portato alla chiusura della terapia intensiva di Crotone, alla contrazione per la ristrutturazione del reparto di quella di Reggio, alla forte riduzione di quella di Lamezia. Riorganizzazione che ha portato ad una perdita di posti letto. Attualmente dei 31 previsti, ne sono attivi solo 16, di cui 8 a Cosenza, 4 a Catanzaro, quattro a Reggio. I neonatologi sottolineano la necessità di un intervento immediato, sinora gli appelli sono rimasti inascoltati, e ora la situazione è altamente critica. Si sta assistendo a frequenti trasferimenti in altre regioni di neonati con problematiche importanti e ciò comporta un elevato rischio di complicanze nel corso di questi viaggi della speranza che per un neonato sono insostenibili. Né sono da sottovalutare le ripercussioni di simili eventi sul rapporto con la madre e i disagi per la famiglia. I neonatologi fanno l’esempio di numerosi casi che si sono verificati con padri che hanno le mogli ricoverate in un reparto di ostetricia della Calabria e i figli in gravi condizioni a Messina o a Catania. Il blocco del turn over e la carenza di personale incide anche sulla possibilità di attivare il servizio di trasporto neonatale, nonostante molte aziende si siano dotate di apposite ambulanze.Ad alto rischio la sicurezza e la garanzia delle attività di assistenza ai neonati calabresi.
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