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Il laboratorio P.P.P.
inaugura installazioni

foto gazzetta del sud

È prevista per domani  venerdì 23 gennaio 2015, alle ore 16:00 e fino alle 18:00, presso il Teatro Auditorium Unical del Campus di Arcavacata (CS), l’inaugurazione dell’installazione frutto del laboratorio tenuto dal regista Michelangelo Frammartino con gli studenti. Il primo regista ospite della nuova programmazione del Teatro Auditorium dell’Università della Calabria, impregnato da lunedì scorso in un progetto per un’installazione dedicata a Pier Paolo Pasolini, si appresta a concludere il laboratorio condotto con un gruppo di studenti Unical. Il titolo del progetto, “P.P.P.”, gioca sulla coincidenza tra le iniziali di Pasolini e l’indicazione tecnica del Primissimo Piano nel linguaggio cinematografico e audiovisivo. Lo spunto di partenza è il film “La ricotta”, che Pasolini realizzò nel 1963. L’installazione propone le riproduzioni in scala 1:1 di due capolavori manieristi, le famosissime deposizioni del Pontormo e del Rosso Fiorentino che, nel film pasoliniano, un pretenzioso regista (interpretato da Orson Welles) si ostina nel voler riprodurre, mettendo in scena dei veri e propri tableaux vivant. Frammartino spiega che: «queste tele si offriranno allo sguardo dei visitatori contemporanei nella loro irraggiungibile bellezza. Irraggiungibile perché chi si azzardasse a filmarli con la fotocamera di uno smartphone scoprirebbe che il dispositivo non è in grado di farlo: al posto delle figure dipinte dai due artisti rinascimentali, sullo schermo compaiono quelle vive e animate dei tableaux della “Ricotta” e in breve tempo i personaggi iniziano a scomporsi e ad agitarsi in modo grottesco, facendo deflagrare la rappresentazione. È evidente che le sacre rappresentazioni non sono più riproducibili dai volgari dispositivi del presente, e lo sguardo amaro e disincantato del poeta e regista friulano sembra appropriarsi in tutta la sua forza profetica dei nostri schermi, a distanza di 50 anni. Potremo rivolgere lo sguardo altrove? Ci sarà un fuori campo custode di una religiosità “incontaminata”? Ci sarà ancora uno Stracci contemporaneo a confortarci?» (Michelangelo Frammartino). Il laboratorio tenuto da Frammartino, e la performance conclusiva, si inseriscono nell’ottica di una programmazione, quella del Tau, che punta alla formazione, ma anche alla produzione di spettacoli e alla realizzazione di eventi. Si tratta poi anche di una sorta di seconda tappa della collaborazione tra il pluripremiato regista e il Centro Arti Musica e Spettacolo dell’Unical. La prima era stata realizzata un anno fa, con il workshop “Immagini, cinema e spazio architettonico”, che aveva avuto come tema il rapporto tra il cinema, l’architettura e gli spazi dell’Università. Il progetto è curato dal docente Dams Daniele Dottorini, con la partecipazione di Marco Pucci, e l’ausilio tecnico di Pietro Carbone, Pietro Scarcello, Maria Furfaro e Gianfranco Donadio. L’intera iniziativa è promossa dal Centro Arti Musica e Spettacolo in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici. All’indomani dell’inaugurazione, l’installazione resterà aperta al pubblico anche nei giorni 26-27-28 gennaio, con un orario differente: dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00. L’ingresso è gratuito. 

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