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Servizio di leva
ministero discrimina

Servizio di leva e insegnamento. Il sen. Francesco Molinari, ex 5 Stelle presentta una interrogazione su quello che definisce “L’ennesimo odioso atto della burocrazia italiana. Esiste una questione in sospeso che riguarda il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e l'interpretazione circa la validità del servizio di leva ai fini della formazione delle graduatorie e interessa tutti quei docenti che hanno svolto il servizio militare prima del 2005 (anno in cui è stato abolito l’obbligo di servizio).  Secondo un'interpretazione inaugurata con il Decreto Direttoriale del Ministero della Pubblica Istruzione del 31 Marzo 2005 e proseguita nel tempo con successivi Decreti Ministeriali, "Il servizio militare di leva ed i servizi sostitutivi assimilati per legge sono valutati solo se prestati in costanza di nomina”. Ovvero, secondo una visione angusta, se un insegnante aveva un contratto a tempo determinato o indeterminato con una scuola e nel mentre è stato obbligato a partire per il servizio militare, solo in tal caso il servizio può essere considerato valido come punteggio per eventuali graduatorie o concorsi. Una normativa che favorisce, irragionevolmente, solo coloro che abbiano avuto la buona sorte di effettuare il servizio militare durante l’espletamento dell’attività di insegnamento e non anche coloro che avrebbero potuto svolgere i medesimi incarichi ma senza poterlo fare, trovandosi sotto le armi.Chi in passato ha svolto il servizio di leva obbligatoria, senza trovarsi in costanza di nomina, si trova quindi a non vedersi valutato tale periodo in forza del servigio reso alla nazione. Una vera ingiustizia visto che il Testo Unico d’Istruzione (ai sensi dell'art. 485, comma 7, del D.lgs. 297/1994) dice a chiare lettere che “ai fini della carriera il servizio di leva ha validità a tutti gli effetti”.

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