Giovedì 2 aprile, alle ore 20.30, torna la musica d'autore sul palco della rassegna “Rendano in prosa” con “Brunori Sas- Il cammino di Santiago in tour” (fuori abbonamento). Dopo aver ottenuto riconoscimenti come il Premio Ciampi e la Targa Tenco e aver conquistato il pubblico e la critica con i suoi tre album, il cantautore Brunori SAS torna ad esibirsi live nei club e nei teatri di tutta Italia. Chiuderà la sua tournèe proprio nella sua città, sul palco del Teatro Rendano. Evento patrocinato dall’amministrazione comunale di Cosenza. Sul palco del Teatro A. Rendano 13 appuntamenti all’insegna del divertimento e del puro spettacolo. Prosa, commedie e tanta musica questi gli ingredienti del cartellone ideato da“Musica & Musica”, l’Associazione culturale “Le Pleiadi”, “GF Management” e la FRL Eventi. Non c’è dubbio che Brunori cantautore come pure produttore - sia diventato uno dei nuovi cantori italiani, in grado di toccare il cuore del pubblico. Due notevoli novità fanno bella mostra nel nuovo “Il cammino di Santiago in taxi”. Da una parte, il tono confessionale affonda nel metafisico spingendosi a elegie pianistiche. “Arrivederci tristezza”, la più compassionevole, trova una progressione di archi e vibrafono. La più carezzevole, “Kurt Cobain”, è un elogio del vuoto nell’urlo di “niente!”. “Maddalena e Madonna” è invece la più surreale, ricolma di umori elettronici e circensi che disturbano e dissonano. L’altra dimensione è quella dell’atmosfera roboante. “Nessuno” riproduce la brumosa suspense della “Down By The River” di Neil Young debordando in una jam cacofonica con sax atonale. La doppia “Il santo morto”/“Il manto corto” è tropicalia-funk sopra le righe che accompagna un testo quasi delirante di citazioni di altre canzoni (anche sue) e festeggia in una spumeggiante fantasia lounge. La gioiosa esplosione tex-mex di “Mambo reazionario” ha gli echi della “Cuccurucucù” di Franco Battiato, ma il country-pop di “Le quattro volte” è redento da una contagiosa andatura bubblegum. Terzo e più musicale volume, insieme il più cantabile e il più ineffabile, mantiene una snella ispirazione e la scioltezza monotona del canto. Discende e somiglia a una tradizione cantautorale viva, simbolo di un pregiato contemporaneo.
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