C’è un’indagine, sgorgata da un esposto per diffamazione a mezzo web, che rischia di finire come non doveva. O almeno come non voleva che si concludesse una coppia che quella denuncia contro ignoti aveva ispirato. Aveva dovuto fare ricorso alla carta bollata perchè alcune foto “private”della donna, una bella cinquantenne prosperosa, erano comparse, a loro insaputa, in rete. Chiariamo, non si trattava di vergogna, dal momento che la moglie era abituata a vedersi su internet con pochi veli (o addirittura senza). La loro era semplicemente rabbia per non essere stati interpellati dall’autore della pubblicazione. Tutto qui, insomma. Una questione di forma, non di sostanza. Ma ora che la querela sembra destinata a scomparire in mezzo a un archivio polveroso, sono loro stessi a rischiare una denuncia. Colpa di quegli scatti finiti sotto la lente dei detective della polizia delle comunicazioni, pose non esattamente in linea con la morale pubblica. La trama è contorta e fiorisce alle porte di Cosenza dove vivono la donna e suo marito. Professionista lei, manager di una azienda nazionale lui. Gente laboriosa, affiatata e, nel tempo libero, desiderosa di dare sfogo a quel “vizietto” privato e condiviso. Coniugi che qualche anno fa decisero di rilanciare l’erotismo “sonnacchioso” che si consumava da tempo nella loro stanza da letto con l’intrigante complicità di singoli conosciuti in chat o sui social. La storia privata doveva restare confinata nelle pieghe della denuncia. Ma la provincia non sa tenere i segreti. E così è affiorata, tra sorrisetti e normali imbarazzi, proprio da quel mondo di scambio e di trasgressioni che la cinquantenne e il suo partner frequentano da anni. Un mondo “alternativo” che a Cosenza esiste ed è una realtà ormai accettata senza troppo clamore. Loro lo avrebbero spiegato ai detective telematici, avrebbero raccontato quella loro scelta verso la sessualità senza regole. Per la cinquantenne e il suo uomo, lo scambio rappresenterebbe l’unico carburante ad accendere la passione. Così, per alimentare quella fantasia che nutre le loro menti, la coppia si sposterebbe in giro per la provincia mettendo in moto spicchi di trasgressione. Come certe fotografie che ritraggono quasi sempre lei con abbigliamento sexy o, addirittura, nuda e coperta da un cappotto o da una pelliccia. Immagini che qualcuno ha messo in rete. Loro se la sono presa e hanno deciso di presentare una denuncia per farla pagare a chi aveva violato la sua “privacy”. Hanno chiesto verità e giustizia. Ma i detective del questore Luigi Liguori avrebbero riconsiderato tutta la vicenda partendo proprio da quelle foto mostrate dalla coppia. Quegli scatti “osè” ritraevano la donna quasi completamente scoperta davanti a un istituto scolastico, in una villa comunale, accanto ad alcuni uffici pubblici. Atteggiamenti che avrebbero configurato l’ipotetico reato di atti contrari alla pubblica decenza.
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