“Per la politica è arrivato il momento di occuparsi delle cose con responsabilità cercando di fornire risposte concrete ai tanti interrogativi dei cittadini. Il diritto alla salute e il diritto alla verità, lontano da allarmismi e terrorismo, è ormai un’esigenza improcrastinabile. L’incidenza dei tumori con percentuali sospette in alcune aree della regione richiede da parte della classe dirigente una presa d’atto forte. Per questo abbiamo presentato una proposta di legge per l’istituzione della Commissione di inchiesta sull’incidenza dei tumori in alcune aree della Calabria e sui rischi derivanti da trivellazioni petrolifere”. Esordisce così il consigliere regionale Mimmo Bevacqua, alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa legislativa che ha raccolto l’adesione del gruppo Pd, presente il capogruppo, Sebi Romeo che ha sottolineato “l’esigenza, per le patologie tumorali, di istituire il Registro regionale dei tumori attraverso il quale elaborare un Piano della prevenzione”. “La proposta del collega Bevacqua – ha detto Romeo – vale certamente il pieno sostegno dell’intero partito e mi sto già attivando affinché i capigruppo della maggioranza consiliare aderiscano all’iniziativa e si possa accelerare l’iter procedurale per giungere alla sua approvazione e all’istituzione della Commissione d’inchiesta”. “Abbiamo voluto un organismo snello e fissato tempi brevi, un anno, per lo svolgimento delle inchieste e l’elaborazione di un documento finale da sottoporre all’Assemblea regionale”: ha spiegato il promotore che ha ringraziato il consigliere Orlandino Greco e il capogruppo del Pd per aver aderito all’iniziativa “con un contributo fattivo, essendosi adoperato sin da subito per aggregare le altre forze del centrosinistra”. “Non vì è dubbio – ha detto il promotore dell’iniziativa legislativa – che c’è uno stretto nesso di conseguenzialità tra inquinamenti ambientali e patologie neoplastiche. Si tratta di indagare sugli uni e sugli altri. Sit ambientali ad alto rischio come l’ex Pertusola-Montedison a Crotone o il tirreno cosentino dove giacciono sommersi relitti contenenti chissà cosa, impongono un’operazione di verità e da questa possiamo ripartire per elaborare azioni di prevenzione e cura. Una riflessione seria si impone anche sui rischi derivanti dalle trivellazioni: dobbiamo evitare che la “febbre” da idrocarburi decreti la fine delle vocazioni agricola e ambientale della nostra regione e colpisca definitivamente settori trainanti per la nostra economia, come la pesca”. Alla conferenza stampa è intervenuto il rappresentante di Legambiente, Franco Falcone che ha espresso apprezzamenti per l’iniziativa, auspicando “un cambio di passo per quanto riguarda le tematiche ambientali e della salute”.
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