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Rio: sindaci martiri
della devolution

Aumentano le entrate tributarie del 45 per cento con in testa IMU, addizionale IRPEF, TARI e TASI. In calo il welfare locale e i costi della politica. Crescita rilevante per telefonia, energia elettrica, acqua, riscaldamento e smaltimento rifiuti. Crollano i consumi familiari di oltre 1,2 miliardi di euro in un solo anno. Oltre 1.600 le aziende fallite. Circa 280 mila cittadini si fidano degli amministratori locali. Il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio: "Lo Stato taglia ai Comuni e loro tagliano ai cittadini. Il peso principale della sforbiciata finisce sulle famiglie. E' una destabilizzante guerra tra poveri». Presentata a Rende  da Demoskopika la Nota scientifica “Taglia et impera. Analisi di una guerra tra poveri” che ha analizzato l’andamento delle principali risorse comunali nel periodo 2009-2014. Nel 2014, i tagli sui Comuni calabresi, al netto del fondo di solidarietà comunale, ammontano, a ben 307 milioni di euro con una riduzione pari al 41,2% rispetto al 2009. In direzione opposta, come meccanismo compensativo, le entrate correnti, hanno fatto registrare, nel medesimo arco temporale, un crescita del 45% pari a 220 milioni di euro. Un impoverimento progressivo dei governi comunali che ha determinato una riduzione del 48,3% di trasferimenti ai principali stakeholders locali (famiglie, imprese e associazioni) pari ad oltre 31 milioni di euro. Il tutto malgrado gli evidenti sforzi compiuti dalle amministrazioni comunali per ridurre principalmente le spese legate ai costi della politica (-22,9%) e del personale (-14,5%). A livello provinciale, la situazione più rilevante riguarda i Comuni della provincia di Reggio Calabria con una sforbiciata dei trasferimenti correnti pari 100,5 milioni di euro (-45,2% rispetto al 2009) e della provincia di Cosenza con un taglio di 89,4 milioni di euro (-34,8%). Seguono le amministrazioni comunali del catanzarese (-56,9 milioni di euro pari a -40,7%), del crotonese (-39,6 milioni di euro pari a -56,9%) e del vibonese (-20,4 milioni di euro pari a -36,1%). Aumenta a ritmo serrato – dichiara il presidente dell’Istituto Demoskopika, Raffaele Rio - l’impoverimento degli enti locali che ha messo in ginocchio il welfare comunale, ha fatto crollare i sostegni economici alle famiglie di oltre il 60 per cento e ridotto al lumicino i trasferimenti alle imprese e alle associazioni. Una rilevante contrazione delle risorse ai governi locali che ha prodotto un incremento delle entrate correnti con un conseguente inasprimento delle pressione tributaria comunale senza precedenti. I sindaci e le amministrazioni comunali – continua  Rio – sono martiri della devolution. Avvertono, ora più che mai, la sindrome dell’abbondono e la responsabilità di dover operare scelte spesso impopolari legate all’aumento delle tasse e imposte locali per poter garantire i servizi essenziali alla collettività. Un grido d’allarme su una situazione collassante – ha concluso Raffaele Rio - che rischia di alimentare il disagio di un tessuto sociale già dimezzato, con al centro dello scontro, una guerra tra poveri. Comuni con sempre meno risorse, famiglie con un ridotto potere d’acquisto e più tributi da pagare, imprese meno attenzionate sugli investimenti e sui finanziamenti locali». Nonostante tutto i cittadini hanno ancora fiducia negli amministratori locali. Almeno questa gratificazione!

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