Mario Oliverio entra a gamba tesi sul situo i musei della calabria all'indomani della presentazione. “Ad essere chiari fin da subito, c’è solo una cosa da dire: il sito www.museidellacalabria.it è la dimostrazione evidente non solo di come sia possibile sperperare il denaro pubblico senza alcun beneficio, ma anche, e ancor di più, dell’assoluta mancanza di sensibilità culturale di chi mi ha preceduto, che di quel sito è l’artefice". Il governatore va giù duro :"Un sito statico, incompleto, graficamente povero, privo di una ispirazione progettuale diversa dalla mera elencazione, e che presenta al pubblico – nazionale e internazionale – una immagine distorta e approssimativa della Calabria e del suo grande patrimonio storico e culturale. Se voleva – e doveva – essere il bigliettino da visita della regione Calabria, quel sito è invece tale da provocare un effetto di fuga. Dico questo con molta sofferenza perché credo veramente che la cultura sia uno dei più potenti attrattori per il turismo e un volano per lo sviluppo economico. Proprio per questo, nella mia precedente esperienza amministrativa, mi sono adoperato per costruire la rete dei musei della provincia di Cosenza e darne una adeguata proiezione online (www.retemuseale.provincia.cs.it). Chiederò ora agli uffici dell’amministrazione –afferma il Governatore della Calabria- di ricostruire attentamente la procedura seguita negli anni scorsi, prima di tutto per capire cosa è successo, dove sono confluite le risorse economiche e poi per intervenire radicalmente ove ancora possibile. Una cosa è certa: il sito dei musei calabresi dimostra ancora una volta che questa Regione ha bisogno di assoluta trasparenza nella gestione amministrativa, di introdurre processi decisionali partecipati, di valorizzare le energie sociali e culturali che animano questa terra e che hanno voglia di esprimersi e di partecipare ad un processo collettivo di rinnovamento.Per tutte queste cose –conclude Oliverio- il web è uno strumento potente. Trattarlo con insipienza è il danno peggiore che si possa fare alla Calabria”.
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