Ancora un 41 bis per la ndrangheta cosentina. Ancora mano pesante della DDA di Cosenza che chiede e ottiene il carcere duro. Questa volta è per Daniele Lamanna, 41 anni, presunto esponente della cosca ‘Rango-zingari, attiva nellacittà dei bruzi e nell'hinterland cosentino, arrestato dopo alcuni mesi di latitanza lo scorso aprile in presila, a Trenta. Lamanna è accusato di aver ucciso Luca Bruni, il giovane rampollo dell’omonima consorteria cosentina, ucciso il 3 gennaio del 2012. I suoi resti sono stati ritrovati solo due anni dopo grazie alle indicazioni di Adolfo Foggetti, pentitosi dopo l’arresto e che ha indicato in Lamanna l’esecutore materiale. Lamanna ha respinto le accuse rivendicando il forte legame di amicizia con Luca Bruni. Ora per Lamanna è iniziata una durissima fase di carcerazione.