“I vari incendi verificatesi in questi ultimi due giorni in Calabria e che hanno interessato vaste aree della provincia di Cosenza, confermano le preoccupazioni da me più volte avanzate ed espresse in occasione di iniziative pubbliche o attraverso comunicati circa la precarietà organizzativa del servizio di prevenzione antincendio e di pronto intervento sul territorio”. Così il consigliere regionale Mimmo Bevacqua che ha ribadito “l’ esigenza di un nuovo modello organizzativo che consenta di irrobustire in maniera consistente e prevalente, le fasi di inibizione degli incendi”. “Il fuoco – ha ribadito l’esponente del Pd – si combatte prioritariamente a terra con la prevenzione e la cura del territorio. Ho da sempre sostenuto che l’ uso dei Canadair è riduttivo, spesso inutile, e comunque implica, in termini economici un costo elevato che incide in maniera considerevole sulle risorse regionali. Per questo, da tempo vado dicendo che dobbiamo irrobustire la rete della vigilanza, la catena dei sorveglianti della montagna: gli unici che possono contrastare realmente l’industria del fuoco”. “Al modello di intervento post incendio – ha detto Bevacqua - dobbiamo contrapporre un sistema di prevenzione anti incendio che ripristini le linee tagliafuoco, ripulisca periodicamente le aree verdi da sterpaglie, rami secchi e legname marcio. Insomma dobbiamo riprendere a cuore il settore forestazione e mettere a frutto le risorse economiche e umane addette al nostro patrimonio boschivo”. “Si potrebbe ad esempio pensare, attingendo ai fondi europei – ha aggiunto l’esponente regionale – di affiancare al contingente in essere, i giovani per determinati periodi dell’anno con l’obiettivo di intensificare le operazioni di manutenzione, pulizia e prevenzione antincendio”. “Solo così – ha concluso il consigliere regionale – potremo evitare che le nostre risorse boschive ed economiche vadano in fumo o peggio alimentino le casse della criminalità organizzata che proprio nel fuoco ha già da tempo individuato un ulteriore fonte di reddito”
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