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La Mantia dal dischetto fa gioire il Cosenza

 È andata bene. Benissimo, Quando ormai pochi credevano che il Cosenza potesse incassare i tre punti e spegnere le speranze di un Martina che affidato da pochi giorni a Beppe Incocciati, pur senza strafare, stava riuscendo a imbrigliare gli uomini di Giorgio Roselli. Per spezzare la monotonia di una partita che aveva mostrato pochi sussulti fino a quel momento c’è voluto un calcio di rigore, sacrosanto, accordato a tre minuti dal termine, dal reggino Catona, ai lupi per un fallo netto di Curcio (espulso nella circostanza per doppio giallo) commesso ai danni di Corsi. Dal dischetto, spietato e preciso, La Mantia, ha messo il pallone alle spalle di Viotti andando a raccogliere l’abbraccio degli ultras della tribuna A prima che quelli dei compagni in campo e della panchina. Una liberazione a conclusione di un pomeriggio afoso che non aveva regalato emozioni. Cosenza ancora non ben definito dal punto di vista tattico con un centrocampo molliccio e poco incisivo, rare incursioni sulle corsie laterali, una coppia d’attacco dove il solo La Mantia, pur senza mostrare grandi numeri, è riuscito a guadagnarsi la pagnotta mentre Arrighini non è pervenuto. Segno evidente che Roselli deve ancora lavorare per migliorare sotto certi aspetti pensando all’utilizzo, non appena saranno pronti al cento per cento, di elementi come Statella e Raimondi. Non è un caso che le accelerazioni dei rossoblù siano arrivate proprio nel finale quando sono stati effettuati i cambi rivelatesi azzeccati. La manovra troppo lenta per due terzi della gara ha agevolato il compito del Martina che non aveva alcuna intenzione di forzare il ritmo ma che addirittura nella ripresa in alcune circostanze si è mostrato più ordinato. Il Cosenza ha avuto dalla sua il fatto di non perdere la pazienza, sapendo aspettare il momento opportuno. In vista della sfida di Catania (se verrà giocata domenica prossima o se verrà rinviata lo sapremo nelle prossime ore, la comitiva silana deve ripartire giustamente dall’uno a zero rifilato al Martina, consapevole però del fatto che nella ripresa prima di un doppio intervento decisivo del portiere pugliese Viotti su Statella e Raimondi e del rigore che è valso i tre punti decisivo, aveva tentato una sola volta la via della rete (3’, punizione di Statella, fuori misura tra l’altro, sia pure di poco). Pochino. E nel primo tempo le cose non erano andate diversamente. 

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