“Stiamo rischiando, ancora una volta di finire nel vortice delle accuse e controaccuse, dei veti incrociati e delle invettive, in un clima di veleni e sortite che, di fatto, portano all’immobilismo più totale. ”. Non ci sta il consigliere regionale Mimmo Bevacqua ad assistere inerme all’ultimo conflitto scoppiato in casa Pd e chiede “l’intervento del segretario Magorno per bloccare il vortice che rischia di risucchiare tutti. Le priorità e le problematicità che caratterizzano l’attuale momento storico-sociale – tuona l’esponente del Pd – sono tali e tante, da imporre a ciascuno di noi il dovere di far prevalere l’alto senso di responsabilità, anche quando ciò dovesse comportare una compressione di personalismi o posizioni individualiste. Non possiamo consentire – continua Bevacqua – che la Politica e il Progetto di rilancio della nostra Regione, che abbiamo condiviso in tanti con gli elettori-cittadini calabresi, siano travolti dall’emotività, dai rancori o peggio dalle gelosie. Basta con i soliti cliché! Basta con le polemiche sterili che finiscono sempre col proiettare a livello nazionale un’immagine della classe dirigente calabrese litigiosa, incompetente e inconcludente. Abbiamo un unico dovere: quello di governare, cercando di farlo nel migliore dei modi – ha proseguito il consigliere regionale – Altri non ne ravvedo. Ravvedo piuttosto il rischio, concreto, di un Pd lacerato che inevitabilmente manderà in frantumi il Progetto di governo, che è evidente, non è di un uomo solo, ma appartiene ad un gruppo, ad una coalizione ad una Regione. Per questo non serve alla Calabria un uomo solo al comando. Il fallimento già registrato nelle passate legislature di esperimenti del genere avrebbe dovuto indurre a optare per una maggiore cautela in determinate scelte e ad una forte collegialità nell'azione di governo e nei processi legislativi."
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