La politica non può rimanere inerte rispetto alla crisi che colpisce il commercio a Cosenza, città che, storicamente, ha avuto nel terziario ed in particolare nelle attività commerciali, il suo principale fattore di sviluppo e di attrazione rispetto al resto della provincia. E’ quanto emerso in conclusione dell’incontro-dibattito promosso dal circolo del PD Cosenza 3, per discutere della crisi del commercio nella Città dei Bruzi, al quale hanno partecipato, oltre agli iscritti, cittadini e commercianti cosentini e, in qualità di relatori, Maria Cocciolo, Direttrice di Confcommercio e Vincenzo Farina, Presidente di Confesercenti.
"Necessita- è stato evidenziato nel corso dell'incontro- un maggiore coinvolgimento delle associazioni in quelle scelte di pianificazione urbana capaci incidere sulle dinamiche economiche e produttive, nonché nella programmazione degli eventi culturali e attrattivi, per consentire agli operatori di attrezzarsi e organizzarsi adeguatamente." "La leadership commerciale di Cosenza oggi è fortemente- è sottolineato nel corso di un comunicato- indebolita ed appare recuperabile solo attraverso la realizzazione di un commercio più equilibrato e sostenibile, che punti sulla formazione del personale e destinatario di forme compensative dei disagi legati alla cantierizzazione urbana; naturalmente senza trascurare questioni altrettanto importanti quali l’accessibilità ed i parcheggi, la sicurezza e la lotta alle svariate forme di abusivismo, compreso quello del commercio casalingo o dei prodotti agricoli on the road che, di fatto, sottraggono risorse al commercio tradizionale." Nel corso dell'incontro evidenziato"come la politica, attraverso le sue molteplici espressioni ed in particolare attraverso la gestione degli enti locali deve dare risposte concrete ai commercianti, non lasciandoli soli " "L’azione politica -conclude la nota-non si deve limitare alla sola gestione della quotidianità; bisogna invece che si impegni nella programmazione locale, istituzionalizzando e rendendo permanente il confronto con le Organizzazioni di Categoria, in una rinnovata visione di area urbana che, purtroppo, sembra sparita dall’agenda delle attuali amministrazioni locali. "
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