Sembra naufragato, almeno per il momento, il progetto dell’ospedale privato che il gruppo Greco voleva realizzare a Rende: un polo sanitario da centinaia di posti letto e una ricaduta occupazionale non indifferente. Ieri, prima che il civico consesso d’oltre Campagnano entrasse nel merito della vicenda, tra l’altro molto dibattuta in questo periodo, sono stati i diretti interessati, tramite un documento, a palesare la volontà di sospendere la trattativa, delusi per come la vicenda si è sviluppata. Troppo clamore intorno alla costruzione della struttura, prese di posizione e assemblee convocate e puntualmente rinviate. Un miscuglio di elementi che ha finito per accendere la polemica istituzionale attraverso scontri senza esclusione di colpi tra le varie forze politiche. Da qui la decisione di compiere il passo indietro. Anche il presidente della Regione, Mario Oliverio, durante un faccia a faccia intercorso nei giorni scorsi tra lo stesso governatore e l’inquilino del Municipio di Rende, s’era detto non completamente favorevole a questa operazione, ricordando che l’idea del nuovo nosocomio in riva al Crati non è affatto tramontata. Ad ogni modo le maggiori perplessità, emerse soprattutto sulla sponda del Campagnano, si riferirebbero all’impatto, presunto a tale, che l’opera avrebbe avuto sul Piano regolatore.
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