Il “sicario” dei Carpazi temeva di fare una brutta fine. Aveva commesso un omicidio in cambio di 500 euro e teneva con sé la pistola adoperata per uccidere, con lo scopo di difendersi da possibili ritorsioni. Cristian Dulan, 30 anni, romeno, è stato reclutato a “buon prezzo” nelle campagne di Corigliano nel novembre scorso. Un piccolo imprenditore di San Cosmo Albanese, paese di settecento anime del cosentino, gli ha affidato la chiusura d’un “contratto” importante: l’eliminazione del cognato, Carmine Avato, operaio di 53 anni. La vittima stava per separarsi dalla sorella del “reclutatore” e la cosa tra i parenti non era stata presa bene. Dulan, arrestato un mese dopo dai carabinieri del capitano Francesco Barone, appena ammanettato ha vuotato il sacco chiarendo che sospettava di poter essere a sua volta ammazzato perché era l’unico in grado di dare agli inquirenti una lettura del delitto. Il presunto mandante dell’omicidio, Salvatore Buffone, 31 anni, è stato arrestato nelle scorse settimane.
Approfondimento domani (7 gennaio) sulla edizione cartacea
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