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Inflitti 9 anni a Bevilacqua

Inflitti 9 anni a Bevilacqua

Chiazze di sangue e un tappeto di bossoli calibro 7,62. La “firma” balistica è quella dei fucili mitragliatori kalashnikov venduti alla criminalità nomade dai malavitosi albanesi. Sul selciato due corpi, sfigurati dal piombo e, tutt’intorno, gente ammutolita dalla paura. I lampeggianti di volanti e gazzelle illuminano sinistramente la scena della strage, mentre una donna urla impazzita di dolore. I killer sono già in fuga e come ombre si confondono nel buio d’una sera d’autunno. Una sera senza luna, spazzata dal vento gelido di tramontana. Passeranno quattordici anni prima che almeno uno degli autori dell’agguato venga condannato. A pagare dazio, nel dicembre del 2014, sarà l’organizzatore dell’attentato mortale. E ieri quella condanna a una pena inadeguata rispetto al crimine compiuto, è stata confermata. La Corte di appello di Catanzaro (presidente Petrini) ha infatti inflitto nove anni di reclusione a Franco Bevilacqua, l’ex boss degli zingari di Cosenza, ora collaboratore di giustizia, imputato del duplice omicidio di Benito Aldo Chiodo, 39 anni, e FrancescoTucci, 48.

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