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Caccia ai complici
del terrorista

Caccia ai complici del terrorista

Proseguono senza sosta le indagini della Digos di Cosenza e del Servizio Centrale Antiterrorismo per accertare se il marocchino Hamil Medhi, arrestato per auto-addestramento ai fini di terrorismo internazionale, aveva una rete di collegamenti che gli hanno fornito supporto nel suo processo di radicalizzazione. Gli inquirenti infatti, vogliono stabilire come ha fatto l'uomo ad entrare in contatto con gli ambienti del radicalismo internazionale. Il giorno in cui Hamil Medhi viene fermato nell'aeroporto di Istanbul, infatti, sul suo telefono arrivano ben 18 chiamate da un'utenza che risulta a sua volta in contatto con quella Anas el Abboubi, il marocchino della provincia di Brescia che si troverebbe in Siria. Arrestato nel 2013 con l'accusa di essere il fondatore della filiale italiana di 'Sharia4', il movimento ultraradicale dell'imam belga Omar Bakri messo al bando nel 2010. Hamil Medhi risulta in contatto anche con un' utenza belga che risulta a sua volta è in contatto con quella utilizzata da Ayoub El Khazzani, l'attentatore del treno Parigi-Amsterdam. L'attenzione degli investigatori non è concentrata solamente sui contatti telefonici. Le indagini, infatti, mirano anche ad accertare i vari contatti che Hamil Medhi potrebbe aver avuto in Turchia da dove, secondo l'accusa, sarebbe poi ripartito alla volta della Siria per unirsi all'Isis. Nel tentativo di trovare elementi utili alle indagini è stato nominato un perito tecnico che dovrà compiere accertamenti sul computer ed i telefoni sequestrati al marocchino arrestato. Ad un interprete, inoltre, è stato affidato l'incarico di tradurre tutto il materiale scritto in arabo ed i numerosi video sequestrati. (AA)

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