Dodici “fantasmi”. Dimenticati per sempre. Dodici disabili psichici svaniti nel nulla.
«Aspettiamo di sapere da quindici anni che fine ha fatto mio fratello. E, con lui, tutte le altre persone scomparse dall'istituto Papa Giovanni XXIII»: Pietro Pino non sa più niente del germano, Domenico, dal due giugno del 2001. «Nessuno ne parla più» dice alla Gazzetta «le Istituzioni glissano e la stessa Chiesa che doveva custodire queste persone "speciali" non è stata in grado di darci una spiegazione. Tutto è finito nel dimenticatoio come se dodici persone fossero dodici portachiavi smarriti per caso chissà dove>. L'amara considerazione di Pino è destinata a riaprire il caso sui disabili di cui non si hanno notizie da anni. La procura di Paola, nel 2010, sospettando che fossero morti, avviò la riesumazione di una sessantima di salme inumate nel cimitero di Serra d'Aiello sul cui territorio ricadeva la sede dell'Istituto di ricovero. Il dna dei resti venne comparato con quello dei famigliari dei pazienti svaniti nel nulla. L'esito dell'esame comparativo diede tuttavia esito negativo. Tra le sparizioni più recenti ci sono quelle di Bruno Zucco, avvenuta il 28 settembre 1996; Pietro Bassano, registrata il 21 maggio ‘97; Domenico Pino, avvenuta il 2 giugno 2001; Pietro Tiano, denunciata il 23 luglio 2002; e di Salvatore Tommaso, registrata il 23 settembre 2008. Erano tutti ospiti della struttura di accoglienza e ricovero gestita dall’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano. Una struttura poi chiusa per effetto di una clamorosa inchiesta condotta dalla magistratura inquirente paolana. Nell'intervista rilasciata alla Gazzetta Pietro Pino chiede la riapertura delle indagini.
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