Nel settembre del 2012 picchiò il figlio, allora undicenne, rompendogli le costole ed oggi è stato arrestato dai carabinieri di Camigliatello Silano in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Cosenza essendo stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia. All'epoca dei fatti, il ragazzo venne ricoverato nell' ospedale dell'Annunziata di Cosenza in prognosi riservata per gravi lesioni riportate con la frattura di alcune costole. Successivamente, sentito dai carabinieri, il piccolo, in presenza del padre, disse che era caduto dalla bicicletta. La sensibilità e l'esperienza dei militari permise però loro di capire subito che quel racconto nascondeva altro, "una sofferenza tra le mura domestiche". In poco tempo gli investigatori accertarono che le lesioni del minore non erano dovute alla caduta dalla bicicletta, ma che gli erano state procurate dal padre che lo aveva picchiato, secondo la ricostruzione dei carabinieri, perché aveva chiesto di uscire per andare a giocare con i suoi coetanei. Altre volte era successo che il minore era stato rimproverato e maltrattato dal padre per motivi banali; un malessere e uno stato di disagio che il piccolo aveva confidato anche in un tema scolastico alla sua insegnante. I militari avevano poi accertato che l'uomo aveva gli stessi comportamenti nei confronti degli altri componenti della famiglia, moglie e figlie minorenni all'epoca dei fatti. Per tali ragioni, dopo l'informativa inviata dai carabinieri, la l'autorità giudiziaria, nel luglio 2013, disponeva l'allontanamento dell'uomo dalla casa. L'arrestato è stato portato nella casa circondariale di Cosenza per scontare la condanna.
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