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Eseguita l’autopsia su Gabriele

Eseguita l’autopsia su Gabriele

Sangineto

Alla “Tricarico” di Belvedere eseguita l’autopsia sul corpo di Gabriele Bono, il ragazzino di 13 anni morto venerdì pomeriggio, pare, a causa della caduta di una porta da calcetto.

I medici legali Vannio Vercillo e Arcangelo Fonti, nominati dalla Procura di Paola che ha avviato l’inchiesta, non hanno fatto trapelare nulla. Ci vorranno 60 giorni per avere i risultati che dovrebbero dare elementi utili anche a ricostruire la dinamica di quella che tutti definiscono, con strazio, una tragica fatalità, pagata a un prezzo troppo caro da un bambino nel pieno della sua gioia di vivere e sognare. Gabriele Bono era originario di Seminara, nel Reggino. Da pochi mesi era ospite della comunità socio-educativa “Lo scoiattolo” di Sangineto, assieme ad altri bambini che vivono disagi familiari. Ma non era solo: la madre lo andava a trovare una volta a settimana e lo sentiva sempre. Mai avrebbe immaginato, la donna, di lasciarlo due giorni prima mentre sorrideva e trovarselo tra le braccia, senza potergli dare l’ultimo saluto. Una rete di solidarietà fa da collante a questa triste vicenda, con amici, parenti e genitori che non lasciano sola la madre.

Gabriele era felice con i suoi nuovi amici dello “Scoiattolo”, e aveva stretto legami sinceri coi suoi compagni di scuola. Frequentava la III A dell’Istituto comprensivo “Rizzo” di Cittadella del Capo. Da giorni i suoi compagni di classe non sanno darsi pace: pregano sì, ma poi ripetono alle insegnanti che certe tragedie non devono succedere. Sanno che non possono fare nulla contro il destino beffardo. Ma hanno voluto scrivere una lettera al loro amico e compagno, ricordando la sua vivacità, la sua solarità, e quei patti che nessuno potrà sconfiggere.

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Focus

Eseguita l’autopsia sul cadavere di Gabriele Bono, 13 anni, ospite della comunità “Lo Scoiattolo”, morto venerdì pomeriggio in un campetto di calcio. Ci vorranno giorni per avere i risultati dell’esame autoptico eseguito dai medici legali, nominati dalla Procura di Paola, che ha avviato l’inchiesta. Intanto la madre, i familiari e gli amici aspettano di poterlo salutare per l’ultima volta, con palloncini e striscioni.

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