Sono da chiarire i contorni della vicenda che sabato scorso ha visto coinvolta un’ottantenne residente ad Amantea. La donna, secondo il racconto reso da alcuni testimoni al momento al vaglio dell’autorità giudiziaria, sarebbe stata ritrovata all'interno della sua abitazione a terra sanguinante, priva di sensi e con una vistosa ferita alla testa.
Un’efficiente macchina dei soccorsi ha consentito di trasportare la persona ferita al vicino nosocomio di Paola dove le sono state prestate le prime cure. Da lì poi è stato disposto un nuovo trasporto presso l’ospedale di Cosenza, più attrezzato in caso si rendesse necessario l’intervento chirurgico.
Come procedura vuole i Carabinieri hanno avviato le indagini per capire cosa sia accaduto all’interno dell’appartamento e quali siano le motivazioni che hanno condotto al ferimento della donna. L’attività investigativa, coordinata dal capitano Antonio Villano non è delle più semplici, considerato il fatto che non è stato ancora possibile parlare con la vittima, ancora bisognosa di cure.
Due le ipotesi sulle quali le forze dell’ordine, di concerto con la Procura della Repubblica di Paola, sembrano indirizzarsi: la prima riguarda il ferimento accidentale, la seconda prende in considerazione lo scenario dell’aggressione. Secondo il medico legale sarebbe da escludersi l’ipotesi del colpo inferto con un oggetto contundente. La ferita, infatti, sembrerebbe confacente agli effetti disastrosi di una caduta. Ma, ed è questo un elemento sul quale non è giunta ancora conferma dalle autorità preposte, l’abitazione dell’anziana sarebbe stata rivoltata come un calzino, anche se nulla sembra essere stata asportato.
Per capire cosa sia realmente accaduto occorre dunque che l’ottantenne riprenda conoscenza, spiegando alla Benemerita quali siano stati i problemi con cui ha dovuto confrontarsi.
I militari della stazione di Amantea, agli ordini del comandante Tommaso Cerza, in attesa che ciò avvenga, hanno comunque provveduto ad apporre i sigilli alla casa della donna: un atto necessario per evitare che vi possa essere un eventuale inquinamento delle prove.
L’attenzione è massima. Nel recente passato, infatti, alcuni malviventi approfittando della solitudine dei pensionati rimasti privi degli affetti familiari, erano soliti penetrare nelle proprie abitazioni per rubare preziosi, denaro ed oggetti facilmente trasportabili. Una prassi comune che potrebbe essersi verificata anche in questa situazione. Da questo punto di vista i Carabinieri hanno ascoltato i vicini di casa per ricostruire eventuali frequentazioni che abbiano potuto in qualche modo generare possibili situazioni di pericolo. Nessuna pista può essere esclusa.
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