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Maxi risarcimento per due bimbi vittime di malasanità in ospedale

Maxi risarcimento per due bimbi vittime di malasanità in ospedale

Alla fine anche l’Azienda ospedaliera s’è dovuta arrendere all’evidenza. E dopo aver provato in tutti i modi (legittimamente) a non riconoscere quello che i giudici hanno bollato come un grave caso di malasanità, nei giorni scorsi è stata costretta a mettere mano al portafoglio per provvedere a un primo risarcimento di oltre 500mila euro. Una vicenda giudiziaria tormentata che s’è trascinata per oltre sei anni, cioè da quando i familiari di due fratellini cosentini venuti al mondo con pesantissime patologie hanno deciso di rivolgersi alla giustizia. I danni fisici dei due bambini, secondo il fitto incartamento depositato in Tribunale, sono infatti da addebitare ai trattamenti sanitari ricevuti nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’Annunziata. La prima sentenza arriva così dopo poco meno di tre anni: l’ente ospedaliero viene condannato a un maxi-risarcimento che valica la proibitiva asticella di 1,3 milioni di euro. Dal canto suo, il management che allora guidava l’Azienda ospedaliera propone immediatamente ricorso rivolgendosi anche a un legale esterno. Un risultato, almeno dal punto di vista dell’ente sanitario, viene ottenuto poco dopo con la sospensione dell’esecutività della condanna pronunciata dalla Corte d’appello di Catanzaro. Gli stessi giudici del capoluogo di regione, nel settembre scorso, danno però nuovamente ragione ai familiari dei fratellini bruzi. E davanti alla notifica della reiterata condanna, l’Azienda ospedaliera non può fare altro che prenderne atto e iniziare a muoversi per risarcire i parenti di quei due bambini dall’esistenza segnata. Si arriva così al 30 novembre, data in cui viene licenziata la determina numero 1244 sottoscritta dal direttore degli affari generali dell’ente, il dottor Giancarlo Carci. Con quest’atto si dà dunque il via all’erogazione del risarcimento dovuto ai familiari delle due vittime di malasanità, una somma che tra interessi e altre spese arriva a 512mila euro. Cifra peraltro rintracciata all’interno dell’apposito fondo rischi del bilancio 2016. L’esborso per questo singolo caso non s’è tuttavia concluso: la parte restante del risarcimento, quella cioè destinata esattamente ai due fratellini affetti da gravissime disabilità, sarà oggetto di un altro provvedimento che dovrà passare al vaglio del giudice tutelare. Emanato quest’ultimo atto, l’Azienda ospedaliera sarà costretta ancora una volta a mettere mano al portafoglio. Inevitabile conseguenza dell’ennesima storia indelebilmente intrecciata alla malasanità.(f.me.)

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