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Orlandino Greco indagato per voto di scambio

Orlandino Greco indagato per voto di scambio

La mafia e la politica. E l’ennesima inchiesta che imbarazza il centrosinistra. Il consigliere regionale Orlandino Greco, già presidente del consiglio provinciale di Cosenza e primo eletto nella lista “Oliverio Presidente” è indagato per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso e voto di scambio. L’uomo politico, prima sindaco e poi vicesindaco di Castrolibero, è accusato di aver ottenuto l’appoggio della cosca Bruni di Cosenza in occasione di appuntamenti elettorali compresi tra il 2003 e il 2013. La Dda di Catanzaro, il 21 giugno scorso, ne aveva chiesto l’arresto ma il gip distrettuale, Assunta Maiore, non l’ha concesso ritenendo le dichiarazioni rese da un plotone di collaboratori di giustizia «prive di riscontri». Greco, un passato in Alleanza Nazionale un presente nel centrosinistra attraverso il movimento “Italia nel meridione”, avrebbe ottenuto il sostegno della consorteria criminale guidata fino al 2011 dal defunto boss Michele Bruni, in occasioni delle elezioni comunali. Il pentito Adolfo Foggetti racconta che offrì 5000 euro per il tramite di un “picciotto” del clan in cambio del sostegno elettorale e consegnò la somma a competizione conclusa. A Foggetti si rivolse pure Aldo Figliuzzi, ex vicesindaco di Castrolibero per avere, in cambio di denaro, voti. Un altro collaboratore di giustizia, Ernesto Foggetti, racconta della consegna da parte di Orlandino Greco di 20.000 euro al gruppo Bruni per ottenere sostegno in occasione di altre elezioni celebrate nel 2008. I soldi vennero ricevuti direttamente da Foggetti per il tramite dell’autista di Greco. Quest’ultimo venne eletto sindaco della sua città con l’80 per cento di voti. Un vero e proprio plebiscito che non può tuttavia essere ricondotto esclusivamente all’interessamento della ’ndrangheta. I collaboratori parlano anche dell’assunzione di alcuni “picciotti” in una cooperativa che si occupava della gestione del verde a Castrolibero.

Il gip Maiore definisce le dichiarazioni rese da Adolfo Foggetti «precise e analitiche e frutto di conoscenza diretta ma mancanti di riscontri».

Il magistrato considerando più complessivamente il contesto descritto nell’inchiesta firmata dal pm Pierpaolo Bruni scrive: «Pur emergendo elementi di forte sospetto sui rapporti tra Greco e Figliuzzi con appartenenti alla cosca Bruni prima e quella Rango-zingari poi, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia sul patto elettorale idoneo ad integrare l’ipotesi di cui all’articolo 416 ter (voto di scambio) non sono assistite da idonei riscontri individualizzanti».

Caso chiuso? Nient’affatto. Le indagini continuano. Orlandino Greco (difeso dall’avvocato Franco Sammarco) nega ogni addebito e si difende strenuamente.

Il consigliere regionale Orlandino Greco, eletto nella lista “Oliverio Presidente” è indagato per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso e voto di scambio della Dda di Catanzaro. L’uomo politico, del quale era stato chiesto l’arresto (respinto dal gip distrettuale Assunta Maiore) è accusato sulla base delle dichiarazioni rese da alcuni pentiti di ’ndrangheta di aver chiesto e ottenuto sostegno elettorale tra il 2003 e il 2013 dalla cosca Bruni di Cosenza. I collaboratori di giustizia hanno parlato di presunte dazione di denaro offerte da Greco in cambio di voti. Il consigliere regionale, difeso dall’avvocato Franco Sammarco, respinge le accuse e si protesta innocente.

orlandino Greco, un passato in Alleanza Nazionale è poi passato nel centrosinistra ricoprendo l’incarico di presidente del Consiglio provinciale di Cosenza. È stato sindaco del comune di Castrolibero ove oggi ricopre l’incarico di vicesindaco. In Calabria è fondatore del movimento “Italia nel Meridione”. Con Greco è indagato pure l’ex vicesindaco di Castrolibero, Aldo Figliuzzi. Le accuse mosse nei loro confronti dai pentiti sono state giudicate dal Gip «prive di riscontri»

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