Tutela dell’ambiente e della salute, indagini su pubblica amministrazione e arricchimenti illeciti, contrasto a una microcriminalità sempre più diffusa e invadente. Sono queste le linee guida tracciate per il 2017 dal procuratore capo Mario Spagnuolo, da sei mesi alla guida della magistratura cosentina. Propositi di lavoro sintetizzati ieri mattina in Tribunale, durante l’incontro di fine anno con i rappresentanti degli organi d’informazione. Ovviamente, in merito alle inchieste in corso il procuratore ha preferito mantenere il più stretto riserbo.
L’isola felice che non c’è
Spagnuolo, dopo aver segnalato le gravi carenze d’organico che pendono come una spada di Damocle sugli uffici giudiziari bruzi (l’approfondimento su questi dati nel focus a corredo dell’articolo), è passato ad elencare su quali attività si concentrerà l’impegno dei magistrati che lo accompagnano nel difficile compito di amministrare la giustizia sulle rive del Crati e dintorni. Non prima di precisare che «non ho mai sostenuto che Cosenza fosse un’isola felice». Anzi, di problemi ce ne sono eccome. Così come ampio è lo spettro dei reati quotidianamente consumati alle nostre latitudini.
Focus sull’Annunziata
Particolare attenzione è stata posta dal procuratore sul delicato caso dell’ospedale cittadino, struttura sanitaria spesso e volentieri sotto i riflettori per presunti casi di malasanità e variegati disservizi lamentati dall’utenza. Impossibile non ricordare l’inchiesta avviata proprio sull’Annunziata subito dopo l’insediamento di Spagnuolo in Procura, indagine contrassegnata soprattutto dal sequestro di diversi locali e spazi ospedalieri, sale operatorie comprese. «Abbiamo trovato in questa realtà – ha spiegato il capo dei pm cosentini – un contenzioso legato a colpa professionale imponente. Il nostro impegno è rigido, ma le cacce alle streghe non servono a niente. Le nostre sono indagini mirate ad accertare eventuali responsabilità su singoli fatti. Ci sono medici che lavorano in condizioni proibitive». Ricalcando una recente presa di posizione del direttore generale dell’Azienda ospedaliera Achille Gentile, il procuratore ha voluto rimarcare che «l’informazione di garanzia non è una condanna, per questo ho dato precise disposizioni affinché non vengano diffusi i nomi di quei professionisti sui quali verranno compiuti quelli che sono accertamenti dovuti». In merito alle parole pronunciate da Gentile in merito all’inchiesta sulla morte in corsia del caposquadra dei vigili del fuoco Vincenzo Parisi, Spagnuolo ritiene che il manager sanitario abbia espresso un «senso di difficoltà» in quanto «ci troviamo in un momento storico di grande difficoltà per le élite, con la classe medica colpita dal discredito».
Città invasa dalla droga
Altro aspetto che il procuratore ritiene peculiare della realtà bruzia è il ricco business illecito delle sostanze stupefacenti: «Una diffusione della droga totale e soprattutto parcellizzata. Qui tantissime persone spacciano quantità minime di stupefacenti, un fenomeno completamente diverso da quanto ho affrontato precedentemente in altre realtà calabresi, dove le quantità sono decisamente superiori. Da quando mi sono insediato abbiamo già registrato due morti per overdose. Sta ritornando quindi l’eroina a bassi livelli». A destare preoccupazione è pure «l’impressionante numero di furti e rapine, soprattutto di furti fini a se stessi come quelli commessi all’interno delle scuole». «Presto – ha annunciato Spagnuolo – ci saranno nuove operazioni al riguardo, vorremmo che ci fosse un salto culturale perché i nostri figli hanno tutto il diritto di andare a scuola e avere a disposizione computer e tutto il materiale utile per la didattica, senza che qualcuno glielo venga a rubare».
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