L’inchiesta della procura antimafia sul mega cantiere di piazza Bilotti ha squarciato un velo e aperto un precedente. Il velo dell’illusione di credere i lavori milionari in città esenti almeno in parte da piccole e grandi infiltrazioni, con mazzette annesse e connesse, di cui leggiamo quotidianamente sui giornali. Il precedente, invece, costringe a fare lievitare il sospetto che qualcosa di simile possa sporcare altri importanti interventi edilizi. Anche al di là del Campagnano, perché da decenni fascicoli giudiziari e processi raccontano che ‘ndrangheta e in generale malaffare la città unica l'ha sancita da tempo.
Senza dubbio il cantiere più importante dell’area urbana è la metropolitana leggera che la Regione targata Oliverio vuole realizzare a tutti i costi lungo viale Giacomo Mancini. Il sindaco di Cosenza, dopo anni di «NO» senza sé e senza ma, negli ultimi mesi ha ammorbidito la sua posizione, tanto da provocare uno strappo nella maggioranza con sei consiglieri che, assieme ad altre cose, si chiedono come e perché l'architetto abbia dribblato con un colpo di compasso tutti i dubbi con cui ha riempito a lungo pure i giornali.
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