L’ombra misteriosa. Comparsa all’improvviso dentro quei video dell’orrore girati da un pensionato rendese, un uomo deceduto qualche anno fa dopo essere stato condannato per le violenze sessuali ai danni di due sorelline rom poco più che bambine. Per quella brutta storia, proprio pochi giorni fa, sono stati condannati in via definitiva anche i genitori delle ragazzine, riconosciuti colpevoli di aver acconsentito in cambio di denaro a quell’inqualificabile sfruttamento delle figliolette. Una vicenda che ha pure innescato una polemica a distanza tra il garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Antonio Marziale e il legale della coppia rom, l’avvocato Michelangelo Russo. Il nodo del contendere: gli arresti domiciliari invocati e subito dopo concessi al padre delle sorelline, affetto da una grave malattia.
Manca tuttavia ancora qualche tassello per definire una delle più terribili faccende accadute nel recente passato sulle rive del Crati. Gl’investigatori, nonostante tutti gli sforzi compiuti, non sono infatti riusciti ad identificare quell’uomo d’età indefinibile apparso in una manciata di fotogrammi intrisi d’indicibile violenza. Un nome che il pensionato rendese non ha mai rivelato, conservando quel segreto fino alla morte.
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