Evasione e frodi fiscali, illegalità nella pubblica amministrazione, spreco di risorse e criminalità economico-finanziaria. Sono i macro settori sui quali anche la guardia di finanza cosentina ha puntato i riflettori investigativi nel 2016, anche alla luce delle direttive del comando generale. Uno spettro d’interventi enorme che ha garantito ottimi risultati, a cominciare dai numerosi finti braccianti appurati con tanto di caporali al seguito dagli investigatori del colonnello Marco Grazioli.
I numeri
Nei dodici mesi dell’anno passato sono stati scoperti 88 responsabili di reati fiscali e 35 evasori totali. Individuate 309 posizioni lavorative irregolari di cui 203 in nero. Sequestrati beni ad evasori fiscali per circa 3 milioni di euro. Oltre 37 milioni di euro il valore dei beni proposti per il sequestro all’autorità giudiziaria. Denunciati 36 soggetti per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro secondo la piaga caporalato. Denunciati 1.442 fittizi braccianti agricoli. Sequestrati o proposti all’autorità giudiziaria per il sequestro nei confronti della criminalità organizzata beni per oltre 16 milioni di euro. Ancora, analizzati appalti pubblici per oltre 50 milioni di euro e riscontrate irregolarità per quasi 29 milioni di euro, con la conseguente segnalazione all’autorità giudiziaria di 126 responsabili. Sequestrati 11,5 milioni di prodotti contraffatti e insicuri e 57 kg di sostanze stupefacenti.
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